Sul filo di lana prima della scadenza dei termini massimi, come l'anno scorso, ecco la tradizionale Top Ten dei dischi del 2010 di questo blogghino. La speranza per il 2011 è avere di nuovo difficoltà nella scelta dei migliori ascolti. Il buon proposito e la promessa è di tornare alla radio.
10 || Twin Shadow - Forget
Forget dà dipendenza. Ariose melodie elettroniche disegnate ad arte da questo dolce ragazzone scongelato dagli anni 80 per indurti ora al sogno ad occhi sgranati ora all'incubo più morboso. Di farmi spingere su questa altalena non sono riuscito ancora a smettere.
9 || Deerhunter - Halcyon Digest
Dovessi presentare il disco in radio - come quelli seri - direi: "Ogni anno è segnato da un disco di pop non convenzionale che diventa simbolo, zeitgeist della stagione musicale in corso. Per il 2010 questa targhetta se l'aggiudica Bradford Cox con il suo lavoro più spiccatamente pop e convenzionale. Loro sono i Deerhunter con Halcyon Digest."
8 || Girls - Broken Dreams Club
Ogni volta che parlo dei Girls temo di sparare delle enormità. Niente di più sbagliato. Niente di più sbagliato tentare di spiegarne, intendo. Basta l'ascolto e qualsiasi orecchio noterebbe la grezza bellezza, la sincerità e la direzione sinuosa delle canzoni che finiscono, in un crash test fuori controllo, dritte al cuore. Le stimmate di classici del pop contemporaneo continuano a comparire anche nel "piccolo" Broken Dreams Club.
7 || His Clancyness - Always Mist
Canzoni che ho portato in giro come si fa con il mazzo di chiavi di casa, ascoltate ovunque e con ogni tipo di supporto (in macchina, a passeggio, in spiaggia, solo e in compagnia). Il mio disco passepartout dell'anno che di speciale ha la semplicità e l'universalità di ciò che esprime. Proprio come come l'appartamento a cui ti affezioni.
6 || Shout Out Louds - Work
Credo che l'ultimo album abbia convinto solo chi conosce bene e da tempo la band svedese. E' una intemperanza da primi della classe che per una volta decidono di scrivere un disco direttamente in bella e di presentarsi all'esame con il solo bagaglio di ciò che sanno, senza preparazione. Work piuttosto che fare l'occhiolino e abbracciarti, ti colpisce allo stomaco e poi ti aiuta a rialzarti.
5 || Wild Nothing - Gemini
Un album per sgattaiolare via di casa nel cuore nella notte e intrufolarsi sotto altre lenzuola. Rifatto oggi, Il Giardino Delle Vergini Suicide avrebbe potuto avere Summer Holiday e Live In Dreams nella colonna sonora. L'unico cruccio che ho è non sapere l'effetto che avrebbe sortito l'ascolto di un album come Gemini dieci anni anni fa, verso i miei diciassette. Uno shock, credo.
4 || Beach House - Teen Dream
Di Teen Dream mi ha steso la facilità di ascolto che non avevo apprezzato nei lavori precedenti della band di Baltimora. E' un disco che galleggia, al rallentatore, per metà in superficie, e che a momenti si rende ben visibile dalla distanza senza l'aiuto del binocolo. In quel momento c'è l'illusione di avercelo a due passi, in realtà rimane inafferrabile.
3 || Darren Hayman and The Secondary Modern - Essex Arms
Essex Arms profuma di Hefner come da tempo non lo faceva un album di Darren Hayman. Questo basta a darmi qualche certezza in più, non solo sull'indiepop inglese, ma proprio nella vita.
2 || The Radio Dept. - Clinging To A Scheme
Con un album così l'unica cosa che ti viene da fare è salire in piedi sulla sedia, sul letto, sul tetto, e applaudire, forte, prima che gli occhi si riempiano di lacrime. Un disco di lunga e complicata gestazione che è stato messo al mondo per prendersi cura di chi lo ascolta. Standing ovation per i suoi genitori.
1 || David Tattersall - Happy For A While
David Tattersall da provinciale orgoglioso se ne sta in disparte qualsiasi cosa faccia. Ma il disco solista di "quello dei Wave Pictures" è un capolavoro di candore, creato con la passione accesa e le mani doloranti con cui si lavorano i prodotti della terra. Quelli che con la pazienza di un anno aspetti di assaporare a occhi socchiusi e che ti fanno felice per un istante.