giovedì 17 novembre 2011

Steve Albini kindergarten


Sembra sia un po' un check point obbligato per le band indie rock del momento cominciare a pettinarsi ordinati a partire dal secondo album (vedi Wavves, Real Estate, Smith Westerns). Mi chiedo cosa sia successo al casino stridulo, alle distorsioni a bassa fedeltà, al power rock con cui Cloud Nothings si era presentato al tempo del disco di debutto. Facile rispondere se ascolti la nuova No Future/No Past. Pensi subito "sì certo, gli ultimi Nirvana. Ci sta.", poi "oddio sì, e pure Steve Albini!". Viene dritto il paragone con i paladini del grunge e con il loro deus ex machina del suono (che a questo giro ha sul serio lavorato con Cloud Nothings), a sentire la pulizia vocale, il climax ascendente e il fragore organizzato del singolo che introduce il nuovo album, Attack Memory in uscita all'inizio del 2012 per Carparks. Non sono un grande fan di Dylan Baldi, il giovane punk di Cleveland a capo della band, ma non vedo l'ora di ricredermi.

Cloud Nothings - No Future/No Past

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