martedì 11 ottobre 2011

Zumutung!


"Una volta tutto quello che vedete qui intorno era indiepop, e noi, all'epoca, saremmo diventati leggende", sembrano cantarci tra le righe i gemelli Sandberg, mostrando dalla finestra della loro camera il panorama marrone di Glasgow. Titolari e leader bifronti di Wake The President, Erik e Bjorn sono i due fratelloni svedesi naturalizzati scozzesi che ci rapirono dal vivo nella chiesetta dell'Indietracks ai tempi dell'esordio You Can't Change That Boy. Li abbiamo rincontrati agli ultimi Indiepop Days berlinesi proprio mentre davano alle stampe il secondo album. In Zumutung! li ritroviamo più maturi e, tra i familiari She Fell Into My Arms e Elaine, ci lasciano anche il rock stretto di This Is New e cose meno immediate come Stockholm's Archipelago, dove l'atmosfera prevale sulla melodia e le code strumentali puntano verso un angolo della Scozia vicino al post-rock dei primi Mogway.
Sono giorni difficili tuttavia da quelle parti, e l'album risulta una vittoria a metà. Purtroppo Glasgow ha smesso di essere l'eldorado musicato dalle chitarre dei Delgados, i Belle and Sebastian non reggono più il ministero come una volta e persino Edwin Collins ha abbandonato la città e il ruolo di middle class pop hero per darsi a salotti londinesi più patinati e lavorare in studi di registrazione dove i giornalisti di NME sono fuori a fare la fila. Il miglior commento al disco credo sia proprio lo statuto - ripreso da Vic Godard - dell'etichetta che lo pubblica: "If things are tough, we can still picnic".

 Wake the President - She Fell into my Arms

Wake the President - Elaine

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