Dopo un'ora di ascolto non stop di Pow Pow ora voglio uscire di casa e non trovarmi di fronte il Duomo di Siena ma una cavolo di una metro che mi porti in meno di dieci fermate a Williamsburg. Poi quando torno ubriaco dal noiosissimo giro dei soliti club dove di sicuro l'avrò riascoltata altre sette volte scrivo una lettera a James Murphy per dirgli che è rimasto un Peter Pan con i soliti stravizi di sempre e che Drunk Girls ne è la prova, che Pow Pow suona proprio Losing My Edge ma senza la boria e la cazzimma del primo della classe ma ci piace uguale e stia tranquillo che ci balleremo su nei prossimi tre house party. Voglio dirgli poi che farebbe bene a dimagrire almeno un millimetro in vista dell'uscita di questo album e che nonostante tutto gli voglio ancora bene anche se sbaglia a vestirsi sempre di bianco perché in quel colore il panzone pare ancora più grosso e così non si riesce mai ad abbracciarlo per intero.
*mp3 cancellati su richiesta*
venerdì 26 marzo 2010
domenica 21 marzo 2010
venerdì 19 marzo 2010
La maledetta primavera dei Chewingum
Tornano in Toscana i Chewingum, lo fanno senza clamori perché Ragazzo Italiano e Carta, sono tipi semplici, niente pose a parte i dischi. E noi siamo qui proprio per anticipare e amplificare il rumore che questo sabato faranno le loro punte dei piedi quando balzeranno sul palco del Ponterotto. La Maledetta Primavera, iniziativa di "musica italiana ovunque" alimentata da Rockit dalle parti di Empoli si svolgerà così o così.
Rieccoli a distanza di tre anni (ma sembra ieri che cantavamo "Io ti sussurrerò/ Le mie note d'armonicà"), tempo nel quale hanno scritto un tale quantitativo di canzoni che ci stava stretto in un solo album. La soluzione allora, dilazionare le uscite discografiche, come le rate, in comodi ep, uno ogni cinque mesi. E visto che i Chewingum sono troppo avanti (ché non gli si sta dietro), si fanno produrre il tutto dal club di Senigallia dove sono cresciuti, il Gratis che per l'occasione diventa etichetta. Altra mossa per mandare fuori giri il sistema è la decisione di raccogliere chitarre, ritmi, rime e libri, per andare a vivere nella Città di Chewigum, un posto che può sembrare strano ma dove anche l'ospite casuale sarà di casa e verrà lui offerto un disco ogni cinque mesi in libero download, da qui fino al 2064!
Già una anteprima si era pregustata con il singolo e il video di Tu Devi Morire, Lucignolo!, presto in vinile per Gratis Club Produzioni.
Pronti dunque? A partire da oggi c'è il free download dell'Eppi n.1 dal titolo Il Disco Si Posò. Questa è musica pop in sei diversi formati, dal valzer al tropicalismo, dal po(p)litical ad una cover di Nada, fino al delirante finale con Il Moro E Il Quasi Biondo. Una caterva di generi diversi dove per una buona volta (e finalmente) è inappropriata l'etichetta di twee o indie-qualcosa. Sayonara!
(♫) Chewingum - Tu Devi Morire, Lucignolo!
(♫) Chewingum - Baby Au Tropicalia
Rieccoli a distanza di tre anni (ma sembra ieri che cantavamo "Io ti sussurrerò/ Le mie note d'armonicà"), tempo nel quale hanno scritto un tale quantitativo di canzoni che ci stava stretto in un solo album. La soluzione allora, dilazionare le uscite discografiche, come le rate, in comodi ep, uno ogni cinque mesi. E visto che i Chewingum sono troppo avanti (ché non gli si sta dietro), si fanno produrre il tutto dal club di Senigallia dove sono cresciuti, il Gratis che per l'occasione diventa etichetta. Altra mossa per mandare fuori giri il sistema è la decisione di raccogliere chitarre, ritmi, rime e libri, per andare a vivere nella Città di Chewigum, un posto che può sembrare strano ma dove anche l'ospite casuale sarà di casa e verrà lui offerto un disco ogni cinque mesi in libero download, da qui fino al 2064!
Già una anteprima si era pregustata con il singolo e il video di Tu Devi Morire, Lucignolo!, presto in vinile per Gratis Club Produzioni.
Pronti dunque? A partire da oggi c'è il free download dell'Eppi n.1 dal titolo Il Disco Si Posò. Questa è musica pop in sei diversi formati, dal valzer al tropicalismo, dal po(p)litical ad una cover di Nada, fino al delirante finale con Il Moro E Il Quasi Biondo. Una caterva di generi diversi dove per una buona volta (e finalmente) è inappropriata l'etichetta di twee o indie-qualcosa. Sayonara!
(♫) Chewingum - Tu Devi Morire, Lucignolo!
(♫) Chewingum - Baby Au Tropicalia
domenica 14 marzo 2010
Sunday Morning Réveil
Never Will I Walk
E' quando non hai altra scelta di formato e ti ritrovi ad ascoltare ad libitum una canzone sul player del suo video che capisci che forse hai per le orecchie un piccolo capolavoro. Ma chissà da dove viene e se mai verrà fuori dalle strette pieghe degli m-blog.
Never Will I Walk è il primo singolo di Marcescant, prossimo album di BB, conosciuto (!?) già come Ben & Buno. Un impasto vocale esile con una cadenza che ricorda Nick Drake e pochi altri elementi messi in circolo a completare il sussurrio di questa dichiarazione che più che d'amore è di dipendenza, di resa.
Never Will I Walk
E' quando non hai altra scelta di formato e ti ritrovi ad ascoltare ad libitum una canzone sul player del suo video che capisci che forse hai per le orecchie un piccolo capolavoro. Ma chissà da dove viene e se mai verrà fuori dalle strette pieghe degli m-blog.
Never Will I Walk è il primo singolo di Marcescant, prossimo album di BB, conosciuto (!?) già come Ben & Buno. Un impasto vocale esile con una cadenza che ricorda Nick Drake e pochi altri elementi messi in circolo a completare il sussurrio di questa dichiarazione che più che d'amore è di dipendenza, di resa.
(via hotdoorknobs)
martedì 9 marzo 2010
Oh The Divorces, Oh Jens
Oh, The Divorces! per ora è l'unico assaggio di Love and Its Opposite, nuovo album dell'ex Marine Girls Tracey Thorn, a Maggio su Merge e Strange Feeling (etichetta di Ben Watt, marito e suo compagno nei più celebri Everything But The Girl).
Il singolo in free download è una ballata al pianoforte dove l'ex elettropopper spezzacuori, accantonati i romanticismi adolescenziali, con toni calmi e rassicuranti, la solita voce spaventosamente intonata canta con lucidità sull'imposiibilità dell'amore eterno.
"Oh Jens, oh Jens
Your songs seem to look through a different lens
You're still so young
Love ends just as easy as it's begun"
E c'è anche Jens Lekmam che viene tirato tutto dentro in questi versi e più che una citazione sembra proprio beccarsi una svegliata da parte della sua amica. Il cantautore svedese che aveva già cantato con Tracey per il ventennale della Merge, sarà tra gli illustri ospiti del disco con una cover di Lee Hazlewood.
Il singolo in free download è una ballata al pianoforte dove l'ex elettropopper spezzacuori, accantonati i romanticismi adolescenziali, con toni calmi e rassicuranti, la solita voce spaventosamente intonata canta con lucidità sull'imposiibilità dell'amore eterno.
"Oh Jens, oh Jens
Your songs seem to look through a different lens
You're still so young
Love ends just as easy as it's begun"
E c'è anche Jens Lekmam che viene tirato tutto dentro in questi versi e più che una citazione sembra proprio beccarsi una svegliata da parte della sua amica. Il cantautore svedese che aveva già cantato con Tracey per il ventennale della Merge, sarà tra gli illustri ospiti del disco con una cover di Lee Hazlewood.
giovedì 4 marzo 2010
A Classic Education a Firenze
Ecco qui una interessante chiacchierata con James Jonathan Clancy Frongillo, meglio conosciuto al pubblico come Jonathan Clancy, e il suo compagno di band Luca Mazzieri.
Per quelli più aggiornati di voi non sarà una novità sapere che domani Venerdì 5 Marzo gli A Classic Education saranno in concerto a Firenze. La straordinarietà dell'evento sta nel fatto che sarà il primo live di sempre del sestetto pop dall'altro lato dell'Appennino Tosco-Emiliano. La band di base a Bologna, per un po' canadese, a tratti benacense (e chissà cos'altro), inaugura inoltre il primo venerdì di concerti all'Exfila Club, serata questa che si aggiunge al giovedì e al sabato per completare così il weekend di musica dal vivo del Circolo Arci fiorentino di Via Leto Casini (map).
Un primo ep in vinile autoprodotto, un sette pollici per Bailiwick, due cover, un singolo in free download su Holiday Records, suonati mille volte a La Belle Epop su Novaradio e segnalati qua e là nel blog, per l'occasione non restava che presentarveli con le loro stesse parole.
Finalmente in Toscana! Scorrendo la lista delle date dal vivo ho notato che grosso modo il numero dei vostri concerti in Inghilterra e Stati Uniti pareggia il conto di quelli in Italia. Singolare, ma come mai, c'è una precisa scelta dietro?
J: Ma semplicemente vogliamo confrontarci con i posti che ci ispirano anche musicalmente, vedere città e paesi nuovi. Tanto non suoniamo per i soldi, ci rimettiamo sempre, vogliamo solo provare emozioni su un palco lontano da casa, divertirci assieme e suonare queste canzoni che sentiamo veramente dentro. Alla fine ti rendi conto che suonare lontano da casa spesso è più semplice di quanto sembri, basta adattarsi a qualsiasi situazione e un minimo di sbattimento. Però ci piace suonare anche qua, ci mancherebbe, in questo weekend la doppietta Firenze-Roma ci esalta tantissimo, siamo in fibrillazione per queste due date, non abbiamo mai suonato con A Classic Education in nessuno dei due posti.
Ci racconti in breve la storia degli A Classic Education finora, e come, i diversi componenti venendo da altre esperienze musicali, hanno deciso di suonare insieme?
J: Siamo nati un paio di anni fa, inizialmente io, Paul e Luca, poi per strada o anche dentro casa (!) abbiamo tirato su Federico, Giulia e Il Maestro (Stefano). Il progetto è nato per affinità musicali e anche per un sentir comune. Con Paul ho bene o male sempre suonato, Luca mi è stato presentato da Giulia, anzi presentato sulla carta, ci siamo studiati a distanza e poi via mail ci siamo sentiti: mi ricordo ancora l'estate sul lago di Garda, in spiaggia, ho detto a Giulia "Allora che dici? Quel tipo mi ispira, come gusti, come tutto, devo sentirlo". E per fortuna è andata bene. Paul e io siamo come fratelli, non sai quanti progetti dal noise terrorista al blues-punk abbiamo messo su. Poi beh Federico, era perfetto, al momento giusto, serviva un batterista per le prime registrazioni e la solidità di un rosso come lui. Giulia che dire, non sono la persona indicata forse per parlarne, era per me naturale, suonare assieme è il massimo. E poi l'uomo del lago, anche qua consigliato da Giulia, suo amico da anni fa, il Maestro Stefano, ineccepibile, è la ciliegina che completa la famiglia!
Ti ricordi quale tipo di musica ti ha fatto pensare che avresti voluto essere tu stesso in una band e quando invece il pop si è preso un posto importante per la prima volta nei tuoi gusti di ascoltatore?
J: Sai che non saprei dirti, mi sembra di voler essere in una band da sempre, sicuramente già a 14 anni era così! Una artista che mi ha ispirato da piccolo era Annie Lennox: a 8-9 anni io e mia sorella con una candela come microfono ballavamo in salotto i suoi pezzi mimando le canzoni. Quando ho iniziato a 15-16 anni a vedere i primi concerti di band più "piccole" ho capito che si poteva fare il salto di correre sul palco.
Cosa è cambiato nel sound dai primi concerti del 2007, mi viene in mente il primo che ho visto, quello di Ferrara Sotto Le Stelle di supporto agli Arcade Fire per esempio, agli ultimi in giro per i club di New York?
J: Mah per noi dentro molto, soprattutto nell'ultimo periodo, siamo un po' cambiati musicalmente, i pezzi sono un po' meno epici e più intimi, in punta di piedi, anche un pelo più sporchi forse.
Ci sono dei luoghi ai quali siete legati come band? Avete già immaginato dove e quando registrare un ipotetico primo album?
J: Lago di Garda e Bombanella (vicino a Modena) sono due posti importanti per noi, si è sviluppato tutto lì. Un pezzo di cuore devo dire che l'abbiamo lasciato anche in Austin e a New York le due volte che siamo andati. Poi l'ostello St Simeon a Londra, una seconda casa, i bulgari che lo gestiscono sempre siano lodati!
E' stato facile in un gruppo di sei elementi scegliere di rifare Toi di Gilbert Becaud e Spanish Harlem di Phil Spector?
J: Facilissimo, avevo in mente i due pezzi, è piaciuta a tutti l'idea di farle, poi conosciamo abbastanza bene i gusti di ognuno, ci fidiamo! Quelle due canzoni ci sembravano perfette, ci hanno anche aiutato a capire meglio cosa volevamo fare con i pezzi nuovi.
Personalmente adoro le band che rifanno cover di vecchie canzoni di epoche molto precedenti, tempi in cui il discorso di promozione della musica era ben diverso da quello attuale dominato dagli m-blog ed mp3.
Dalla tua esperienza di lettore e musicista, di questi tempi e per una band poco conosciuta, possono le cover essere una via più breve e incisiva per incuriosire il bulimico fruitore di blog musicali?
J: Mah dipende, se rifai pezzi del momento magari sì, sennò non saprei. Sicuramente un minimo può aiutare, però sì, devi scegliere artisti del momento, non di 40 anni fa (hehe...). Alla fine quello che conta è che la cover sia fatta bene, che aggiunga qualcosa di nuovo o di diverso al pezzo originale, che riesca ad emozionare.
Io stesso ho scoperto molta musica così. Ci si mette un attimo anche a rimanere imprigionati nel ruolo di quello che ha fatto la cover...
Due prime assolute a Firenze e Roma e poi via in Texas a suonare per il secondo anno consecutivo al SXSW. Per quanto possa essere stata straordinaria la prima volta al super festival di Austin, c'è qualche aspetto sul quale a questo giro volete aggiustare il tiro in base all'esperienza passata?
L: Consapevolezza. l'anno scorso era un po' ACE in Wonderland, cosi' sopra alle aspettative che tutto quello che arrivava sembrava un regalo.
Quest'anno siamo ACE al SXSW: penso sia anche frutto dei nostri sacrifici e del nostro lavoro, che un po' ce lo stiamo guadagnando. I pezzi che portiamo li sentiamo totalmente nostri.
Direi tutto ciò si sentirà nei live.
Dal punto di vista tecnico/pratico vorrei diventassimo più "agili" nel montare la strumentazione (hehe...)
Ultima classica domanda. What's next?
L: Margarita, please...
Per quelli più aggiornati di voi non sarà una novità sapere che domani Venerdì 5 Marzo gli A Classic Education saranno in concerto a Firenze. La straordinarietà dell'evento sta nel fatto che sarà il primo live di sempre del sestetto pop dall'altro lato dell'Appennino Tosco-Emiliano. La band di base a Bologna, per un po' canadese, a tratti benacense (e chissà cos'altro), inaugura inoltre il primo venerdì di concerti all'Exfila Club, serata questa che si aggiunge al giovedì e al sabato per completare così il weekend di musica dal vivo del Circolo Arci fiorentino di Via Leto Casini (map).
Un primo ep in vinile autoprodotto, un sette pollici per Bailiwick, due cover, un singolo in free download su Holiday Records, suonati mille volte a La Belle Epop su Novaradio e segnalati qua e là nel blog, per l'occasione non restava che presentarveli con le loro stesse parole.
Finalmente in Toscana! Scorrendo la lista delle date dal vivo ho notato che grosso modo il numero dei vostri concerti in Inghilterra e Stati Uniti pareggia il conto di quelli in Italia. Singolare, ma come mai, c'è una precisa scelta dietro?
J: Ma semplicemente vogliamo confrontarci con i posti che ci ispirano anche musicalmente, vedere città e paesi nuovi. Tanto non suoniamo per i soldi, ci rimettiamo sempre, vogliamo solo provare emozioni su un palco lontano da casa, divertirci assieme e suonare queste canzoni che sentiamo veramente dentro. Alla fine ti rendi conto che suonare lontano da casa spesso è più semplice di quanto sembri, basta adattarsi a qualsiasi situazione e un minimo di sbattimento. Però ci piace suonare anche qua, ci mancherebbe, in questo weekend la doppietta Firenze-Roma ci esalta tantissimo, siamo in fibrillazione per queste due date, non abbiamo mai suonato con A Classic Education in nessuno dei due posti.
Ci racconti in breve la storia degli A Classic Education finora, e come, i diversi componenti venendo da altre esperienze musicali, hanno deciso di suonare insieme?
J: Siamo nati un paio di anni fa, inizialmente io, Paul e Luca, poi per strada o anche dentro casa (!) abbiamo tirato su Federico, Giulia e Il Maestro (Stefano). Il progetto è nato per affinità musicali e anche per un sentir comune. Con Paul ho bene o male sempre suonato, Luca mi è stato presentato da Giulia, anzi presentato sulla carta, ci siamo studiati a distanza e poi via mail ci siamo sentiti: mi ricordo ancora l'estate sul lago di Garda, in spiaggia, ho detto a Giulia "Allora che dici? Quel tipo mi ispira, come gusti, come tutto, devo sentirlo". E per fortuna è andata bene. Paul e io siamo come fratelli, non sai quanti progetti dal noise terrorista al blues-punk abbiamo messo su. Poi beh Federico, era perfetto, al momento giusto, serviva un batterista per le prime registrazioni e la solidità di un rosso come lui. Giulia che dire, non sono la persona indicata forse per parlarne, era per me naturale, suonare assieme è il massimo. E poi l'uomo del lago, anche qua consigliato da Giulia, suo amico da anni fa, il Maestro Stefano, ineccepibile, è la ciliegina che completa la famiglia!
Ti ricordi quale tipo di musica ti ha fatto pensare che avresti voluto essere tu stesso in una band e quando invece il pop si è preso un posto importante per la prima volta nei tuoi gusti di ascoltatore?
J: Sai che non saprei dirti, mi sembra di voler essere in una band da sempre, sicuramente già a 14 anni era così! Una artista che mi ha ispirato da piccolo era Annie Lennox: a 8-9 anni io e mia sorella con una candela come microfono ballavamo in salotto i suoi pezzi mimando le canzoni. Quando ho iniziato a 15-16 anni a vedere i primi concerti di band più "piccole" ho capito che si poteva fare il salto di correre sul palco.
Cosa è cambiato nel sound dai primi concerti del 2007, mi viene in mente il primo che ho visto, quello di Ferrara Sotto Le Stelle di supporto agli Arcade Fire per esempio, agli ultimi in giro per i club di New York?
J: Mah per noi dentro molto, soprattutto nell'ultimo periodo, siamo un po' cambiati musicalmente, i pezzi sono un po' meno epici e più intimi, in punta di piedi, anche un pelo più sporchi forse.
Ci sono dei luoghi ai quali siete legati come band? Avete già immaginato dove e quando registrare un ipotetico primo album?
J: Lago di Garda e Bombanella (vicino a Modena) sono due posti importanti per noi, si è sviluppato tutto lì. Un pezzo di cuore devo dire che l'abbiamo lasciato anche in Austin e a New York le due volte che siamo andati. Poi l'ostello St Simeon a Londra, una seconda casa, i bulgari che lo gestiscono sempre siano lodati!
E' stato facile in un gruppo di sei elementi scegliere di rifare Toi di Gilbert Becaud e Spanish Harlem di Phil Spector?
J: Facilissimo, avevo in mente i due pezzi, è piaciuta a tutti l'idea di farle, poi conosciamo abbastanza bene i gusti di ognuno, ci fidiamo! Quelle due canzoni ci sembravano perfette, ci hanno anche aiutato a capire meglio cosa volevamo fare con i pezzi nuovi.
Personalmente adoro le band che rifanno cover di vecchie canzoni di epoche molto precedenti, tempi in cui il discorso di promozione della musica era ben diverso da quello attuale dominato dagli m-blog ed mp3.
Dalla tua esperienza di lettore e musicista, di questi tempi e per una band poco conosciuta, possono le cover essere una via più breve e incisiva per incuriosire il bulimico fruitore di blog musicali?
J: Mah dipende, se rifai pezzi del momento magari sì, sennò non saprei. Sicuramente un minimo può aiutare, però sì, devi scegliere artisti del momento, non di 40 anni fa (hehe...). Alla fine quello che conta è che la cover sia fatta bene, che aggiunga qualcosa di nuovo o di diverso al pezzo originale, che riesca ad emozionare.
Io stesso ho scoperto molta musica così. Ci si mette un attimo anche a rimanere imprigionati nel ruolo di quello che ha fatto la cover...
Due prime assolute a Firenze e Roma e poi via in Texas a suonare per il secondo anno consecutivo al SXSW. Per quanto possa essere stata straordinaria la prima volta al super festival di Austin, c'è qualche aspetto sul quale a questo giro volete aggiustare il tiro in base all'esperienza passata?
L: Consapevolezza. l'anno scorso era un po' ACE in Wonderland, cosi' sopra alle aspettative che tutto quello che arrivava sembrava un regalo.
Quest'anno siamo ACE al SXSW: penso sia anche frutto dei nostri sacrifici e del nostro lavoro, che un po' ce lo stiamo guadagnando. I pezzi che portiamo li sentiamo totalmente nostri.
Direi tutto ciò si sentirà nei live.
Dal punto di vista tecnico/pratico vorrei diventassimo più "agili" nel montare la strumentazione (hehe...)
Ultima classica domanda. What's next?
L: Margarita, please...
Venerdì 5 Marzo - Exfila Club dalle 22.30
A Classic Education + La Belle Epop djset
A Classic Education + La Belle Epop djset
mercoledì 3 marzo 2010
Quarantine the future
Sarà forse vero quanto dice Stephen, che non puoi mettere in quarantena il passato. Proviamo allora a farlo con il futuro, quello che per nove mesi vedrà i Pavement in tour ovunque. Dopotutto è il 2010, babe.
Matthew Perpetua, tra i primi a pubblicare la setlist del concerto di Auckland, con Pavement Live 2010 conta di collezionare qualsiasi cosa accadrà alla band di Stockton di qui alla fine del tour mondiale, un tumblr aperto a tutti dove chiunque presente ai concerti potrà mettere in scatola la propria esperienza vissuta al live.
Ma se dieci anni di tecnologia e musica non sono passati invano allora è altrettanto interessante il modo in cui la piccola etichetta inglese Flighty Little Angels è riuscita a coinvolgere una manciata di minuscole band (mi pare di riconoscere solo gli Horowitz) per una raccolta di canzoni che non sembra affatto dissacrare l'intoccabile materia prima con la quale i gruppi si sono cimentati nell'arte della cover. Qui in free download Show Me A Word That Rhymes With Pavement. Bel gioco scegliere la preferita e cercare qualche info su chi la suona. La mia è una Shady Lane che si riconosce a stento in versione acustica suonata da Rod Jones, quello lì.
E poteva mancare sull'argomento l'autorevole parere dell'arbitro della vacuità indie Hipster Runoff? Certo poteva fare di meglio, mi pare scontata come invettiva quella che ironizza sui kids di oggi che salirebbero entusiasti sul carro degli anni 90 solo perché 90s are coming back ’so hard’ o if you get into Pavement in the 2k10s, you are double alt / not very alt at all.
Oh My God, Oh Your God, Oh His God, Oh Her God, siamo talmente alt da aver fatto il giro completo per diventare main.
(♫) The Dead Cassettes - Gold Soudz
(♫) Rod Jones - Shady Lane
RomaPopFest!
Sarà difficile credere a quanto accadrà a Roma in questo weekend per chi in Italia è solito seguire una certa realtà musicale indipendente, ormai adulta, sottilmente bistrattata dai più, mai troppo pubblicizzata per discrezione dei suoi seguaci, come la scena indiepop. A partire da domani la capitale farà a compagnia a Londra, New York, San Francisco, New England e Copenhagen, nell'elenco dei posti del mondo in cui si svolgono le PopFest.
Bisogna fare i complimenti alle bimbe di Frigopop! se sono riuscite a creare la RomaPopFest! e assemblare tre giorni di concerti, banchetti, esposizioni e dj set a tema indiepop. Ve pare poco?
Qui trovate tutte le info del caso e qui le presentazioni di tutte le band italiane e non coinvolte in questa festa - che, per inciso, io avrei almeno sottotitolato DajePop!
Insomma, cercatevi una vespa e annateci!
martedì 2 marzo 2010
La citazione della celebrazione dell'omaggio della scomparsa
Allo Darlin', nuova eroina del twee pop inglese incontrata su un treno all'Indietracks del 2008, rivista come parte di Tender Trap in quello del 2009, dovrebbe uscire quest'anno su Fortuna Pop con il primo vero album. Polaroid Song è il primo assaggio presentatoci qualche mese fa dall'omonimo esperto in materia. Come il singolo si annunciava "a breezy, bouncy, eighties-style pop song that could have come straight from the soundtrack of a John Hughes movie, it was inspired by Polaroid’s decision to stop manufacturing the iconic film", così il video, fresco di produzione, è un chiaro omaggio a Hughes, regista padrino del Bratpack da poco scomparso e a uno dei suoi film qui più amati come The Breakfast Club. Citazioni di cinematografia pop e revivalismo vintage fotografico a parte, il brano (già detto qui) non vi ricorda un po' Plenty Is Never Enough dei Tenement Halls?
(♫) Allo Darlin' - Polaroid Song
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