
Il pop inglese che cita Bowie e flirta con Prince ad ogni movimento di anca. Un album effimero e bello quanto basta per innamorarsene ogni sabato e dimenticarsene poi al lunedì, quando la licenziosità del week end è solo un ricordo offuscato.

Pop certo, ma quale? Ci ho trovato di tutto senza arrivare al bandolo di questo album dal quale chi l'ha scritto ha giocato invece a togliere tutto. Un disco sillabato, sottile e inspiegabile, sexy e morboso come una perfetta liaison tra sconosciuti.

Un miracolo di cui sono fortunato testimone: l'album in sé. Uno di cui sono protagonista: un album di hip hop nella mia classifica.
7) Pants Yell!, Received Pronunciation

Hanno promesso che sarà l'ultimo album e io lo prendo e mi ci aggrappo come Linus alla sua coperta e lo porto con me fino a che non ne rimarranno che brandelli.

Se il mondo fosse assennato (che noia), un album e una band come questi non esisterebbero. Un disco maturo che non ti aspetti, composto da dei giocherelloni che non rispetteranno mai nessuna consegna. Per fortuna.

Ritrovarli sempre lì, saltellanti sulle punte, pronti al fin della licenza a toccare senza ferire. Disco leggero e sobrio, scritto a colpi di piuma e calamaio.
4) Let's Wrestle, In The Court Of The Wrestling Let's

Non solo scazzo e pancia con i singoletti spaccapista in quest'album che è una piccola guida all'indierock di fine decennio. Essere dei classici a vent'anni, ché anche nel 2009 sono in classifica.
3) Phoenix, Wolfgang Amadeus Phoenix

In giro da dieci anni ma brillanti come matricole della Sorbona. Un disco che migliora il gusto di chi l'ascolta. L'estetica fatta pop.
2) The Pains Of Being Pure At Heart, s/t

Oppure impara da questo album come si fa.
1) Girls, Album

Sono ancora qui a meravigliarmi.