mercoledì 11 novembre 2009

My schedule

No matter how I try and calm down, penso non mi aiuterà ad arrivare in orario fare le cose così, più veloci e disordinate, anzi, sento ancora più scandito ora il ticchettio dietro il collo. Rifletto che sono in corsa, afferro le cuffie, al tatto riconosco L e R, le indosso al volo chiudendo gli occhi per qualche secondo, spero sul serio di trovarci una voce guida che spieghi come comportarmi in queste situazioni d'emergenza: l'imbarazzo del ritardo avrà da qualche parte un antidoto? Sì, basterebbe impedire ai vasi del volto di dilatarsi e alle ghiandole di spremere le goccioline di sudore. No, è dal lettore mp3 che arriva la soluzione: My Schedule, la quinta traccia di In The Court Of Wrestilng Let's è quello che mi serve, l'opposto di quello che mi aspetto dalla giornata. La mia shedule è uguale ma contraria: niente local library, niente charity shop, l'acqua del the solo un miraggio nel freddo deserto di sera all'uscita ovest della tangenziale, e chissà a che ora della notte potrò metterla sul fuoco. Troppo tardi a quel punto, sarò abbastanza stanco anche per sperare in una qualsiasi chiamata. Dopotutto, I can't give you a name, I can't give you any features but there's a place in my brain where I like to meet you.

Personalmente ci ho impiegato un po' ad amare questo album, al contrario dei precedenti fulminanti singoli ed ep, dopo averlo scartato ho dovuto lasciarlo un paio di mesi nello scaffale a decantare. Non so se In The Court Of Wrestling Let's è un disco fatto solo di qui e ora e di punk. Con le sue ballate, le pause, gli interludi, i waltz e la lunga coda strumentale, io lo trovo perfetto, compito e completo come solo certe raccolte di canzoni pop sanno essere. Non so nemmeno se finirà in qualche importante classifica dei migliori album dell'anno, chissà se finirà nella mia.
But, who cares, for the moment, I'm ok.

I Let's Wrestle saranno in tour Italia partendo domani dalla Limonaia di Fucecchio (fb - lastfm). Prima e dopo il loro live, supportato dai fiorentini The Nudo, selezione musicale con i dj locals e da qualche parte durante la serata anche il sottoscritto dietro la consolle. Poi Bologna, Roma, Milano e calzoni.

(♫) Let's Wrestle - My Schedule
(♫) Let's Wrestle - In Dreams
(♫) Let's Wrestle - I Won't Lie To You

4 commenti:

el señor dionigi ha detto...

ieri sera -nonostante lo scialbissimo gruppo spalla- è stato fichissimo il concerto. e poi loro sono anche simpatici; faccette e mossette, zero. grande gruppetto questi let's wrestle!

Unknown ha detto...

sì, anche alla data toscana c'era di supporto un gruppo poco incisivo. ho avuto la stessa impressione: sono saliti sul palco e senza troppe moine hanno tirato avanti per 40 minuti badando al sodo e a poco altro. se solo il pubblico fiorentino fosse stato più coinvolto...

el señor dionigi ha detto...

Cavolo, a Roma il pubblico era fin troppo "coinvolto"..hanno pogato ad ogni canzone (ma si dice ancora "pogato" o si fa la stessa figura dei genitori che dicono "spinello" a Jack Frusciante? MA che poi, ha ancora senso pogare?) e c'è stata anche una pacifica invasione di campo, di palco meglio, e i let's wrestle hanno gradito. Peccato solo che ho parlato col cantante -quello grassottello con gli occhiali- e mi ha detto che, nonostante viva ad Islington, non segue il calcio (se lo sente Nick Hornby va in terapia). Ecco, un inglese che non segue il calcio è per me un mezzo inglese. Però, se continuano a suonare così, li perdono!

Unknown ha detto...

sì dai, il pogo è ancora in voga, bene che lo sia. è sempre divertente guardarlo da qualche fila più dietro. =)
eheh, concordo sulla definizione di "mezzo inglese". I los campesinos! per esempio sono dei nerd del calcio inglese ed europeo, giocano anche: loro sì che danno soddisfazione sotto ogni aspetto. =)