A guardare le immagini ora che è passato poco più di un mese sembra di sentire ancora la pioggia bussare leggera sul k-way, il profumo del furgoncino degli hamburger vegani accompagnare i passi lungo lo sterrato verso il palco indoor, l'aria di chiuso tutta attorno e il pavimento della chiesetta caldo sotto le anche stanche, sembra di esser ancora là con il dito a disegnare strategie sulla schedule, decidere che concerto vedere e quando girare i tacchi per guadagnare la prima fila per il successivo.
Ma sono curioso di sapere l'effetto che farà riguardare queste immagini in pieno inverno quando la stagione dei concerti al buio coperto sarà l'unico dei mondi possibili e l'Indietracks, i suoi prati e i treni a vapore che li attraversavano potrebbero lasciare solo il sapore di una cartolina da un luogo esotico sgualcita dal lungo viaggio.
(tnx Enzo for the tip)
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