sabato 12 luglio 2008

Girls will be boys will be girls

Lo avevo incontrato all'inizio della stagione autunnale e passato in radio al battesimo de La Belle Epop, un po' per caso visto che venne fuori da un tentativo di combattere l'insonnia a colpi di random clicks sulla piattaforma Myspace, tra band dal nome lunghissimo e fanciulle dalla profilo troppo pesante.
Di Norman Palm mi colpì subito la biografia: ragazzone tedesco costretto dalla famiglia a frequentare la scuola d'arte di Berlino contro i suoi sogni di avvocatura. Piuttosto singolare si pensò, ma si può essere degli artisti forzati?

Probabilmente sì, e anche con qualche qualità fu la risposta, confermata quando arrivò alle orecchie il singolo Girls and Boys, doppio omaggio agli anni 80, un 7'' bisex pubblicato per Ratio Records con la cover di Cyndi Lauper Girls Just Wanna Have Fun e dell'inno dei Cure Boys Don‘t Cry. Ci si innamorò al secondo o terzo ascolto perché al primo l'estasi aveva preso il sopravvento: tanto audace quanto di basso profilo il tentativo di Norman Palm di spogliarli della superficialità e rileggere in chiave folk i due anthem appartenuti a qualche generazione precedente a quella di chi scrive.

Il manifesto dell'anticonformismo femminile della Lauper diventa il canto sommesso di una voce maschile timida e impotente, arresa alla irrequietezza della teenager 2.0, simbolica protagonista del frivolo video della canzone realizzato con il semplice mezzo di una webcam nell'era di YouTube. La versione di Boys Don't Cry invece, arricchita dal trombone lamentoso del Whitest Boy Alive Sebastian Maschat,
acquista in sentimento e perde in strafottenza rispetto all'originale, sembra di sentire Robert Smith piangere nella stanza di fianco con gli occhi gonfi e l'eye liner sbavato dalle lacrime, non più nascoste tra sorrisi e bugie. Guardando il video si intuisce un messaggio più impegnato e con un bizzarro accostamento, un mash up di immagini prese da spot che reclamizzano gli uomini veri, quelli che non piangono mai e alcuni frammenti di Olympia, film in bianco e nero imbevuto di politica razziale che celebra la bellezza dello sportivo olimpico nella Germania del '36. Ma i tempi cambiano, gli uomini pure pare voglia dire Norman, ideatore del video insieme al manipolatore visuale Malte Rettberg.

Al tornare dei primi caldi è uscita la seconda release firmata Norman Palm, la felicissima Falling, singolo molto distante dallo stile tipico del songwriter tedesco e che egli stesso ritiene troppo ribelle per includerlo nella tracklist del prossimo album che sarà poggiato invece su atmosfere dal mood acustico. Questo è quanto scrive Palm a proprosito di Falling: "quite a fully produced almost danceable track... a bit too upbeat for the album". La canzone in cui compare anche la voce della chanteuse electropop berlinese Anna Rikje Rosenthal, si piazza con facilità nella testa di chi vuole farsi spettinare dalle playlist estive: per ora è ottima e qui ce la teniamo stretta, poi si vedrà cosa ne rimarrà ad Ottobre, quando i sapori cambieranno e toccherà scegliere le nuove scarpe da ballo ché non sarà più tempo per le danze a piedi scalzi.



.:: mp3 ::. Norman Palm - Falling (Obi Blanche remix)
.:: mp3 ::. Norman Palm - Boys Don't Cry (cover)

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