Chitarra acustica, piano e xilofono, i Gorillaz, in visita negli studi di BBC Radio 1 Live Lounge regalano ai loro fan e a quelli degli xx una versione se possibile ancora più sentimentale del luttuoso giro di accordi di Crystalised.
Aiutatemi voi, ma non mi vengono in mente molti nomi di chiarissimi illuminati del pop contemporaneo che avrebbero potuto avere la faccia tosta di scegliere un pezzo così recente, di una band dall'hype ancora così ad alte quote, e farne una cover, fedele all'originale ma elegantemente in acustico. Non molti nomi, a parte Damon Albarn e Albarn Damon.
Si può dire casino? Si può dire casino shoegaze? Si può dire casino shoegaze organizzato? Si può dire casino shoegaze organizzato in melodia? Si può dire eccessivo casino shoegaze organizzato in melodia? Si può dire eccessivo e malato casino shoegaze organizzato in melodia? Si può dire eccessivo e malato casino shoegaze organizzato in melodia senza inizio né fine? No, non si può dire?
Cercasi batterista non troppo ricco e nuova casa discografica con tanti soldi.
E' l'austero Mattias Björkas che alla sua maniera, senza mezzi termini e la voce che sembra sempre sul punto di rompersi, recita l'annuncio. Il vecchio batterista Henry Ojala lascia i Cats On Fire per dedicarsi a tempo pieno all'ottimo progetto, tra Stereolab e Camera Obscura, Burning Hearts e lavorare insieme a Jessika Rapo (Le Future Pompiste) sul secondo album per Shelflife.
Dopo Dealing In Antiques, disco di cover, bside e inediti uscito quest'anno, il rapporto dei nostri preferiti finlandesi con la "leggendaria" etichetta indie, la connazionale Johanna Kustannus, ora inglobata nella Universal, finisce.
"So, if you are a drummer or someone with a lot of money then feel free to send us an email and we can discuss". Mera questione monetaria a parte, conosco un paio di persone che potrebbero fare al caso suo.
Momento "Oddio": alla voce Cats On Fire dal disco rigido è venuta fuori a tradimento questa puntata di "Take One", rubrica all'interno di Subway, storico programma musicale di Radio Facoltà di Frequenza condotto dal buon maestro Gianluca Lebani, e prima esperienza radiofonica del sottoscritto.
Con un pizzico di nostalgia e, ehm sorry, zero vergogna, eccola qui.
Lei potrebbe non sembrare umana ma canta come tale, il suo nome fa Madeline Follin ed è quella dei Cults. I Cults dopo solo un solo singolo hanno recentemente firmato un contratto per la pantagruelica Columbia Records. Il disco che esce in primavera è prodotto da Shane Stoneback, già in studio con la prima Britney, l'ultima MIA, Vampire Weekend, Sleigh Bells e Magic Kids. No, per dire.
"Per vedere" invece, c'è questa clip segnalata e commentata dalla solita ottima Yourstru.ly, che ritrae Cults e Guards, misteriosa band parallela di cui avevamo già pontificato, dal vivo durante l'ultimo CMJ.
Prima di averlo tra le mani e dirvi che sensazioni si provano ad ascoltare a bocca aperta, lentamente, una volta dopo l'altra, immaginando di sgranare un rosario, Broken Dreams Club, il nuovo EP dei Girls (di cui avevamo giàanticipato), qui ci si continua a meravigliare per ogni cosa venga dalle dita sensibili e la voce svagata di Chris Owens.
Oggi si tratta di una cover di Mr. Blue, una hit del 1959 dei The Fleetwoods.
Nick Hessler, teenager nella capitale mondiale delle fragole, zona poco hip della California, suona come se il mondo si fosse fermato venticinque anni fa, con i Cure per un bellissimo errore a incidere per la Creation.
Il titolo del nuovo singolo degli Acid House Kings, Are We Lovers Or Are We Friends?, l'altro giorno in radio ha suscitato qualche mezzo sorriso. Così a prima vista, il classico interrogativo sul quale una volta o due nella vita chiunque si è dannato.
Ma farmi leggere con una nuova luce il titolo che segna il ritorno dopo sei anni di silenzio della band storica del pop scandinavo di casa all'etichetta svedese Labrador, c'è questo post di Devotion che tira in ballo l'aspetto privato dell'essere in una band da vent'anni: crescere con lei, diventare adulti, mettere su una famiglia e riprendere (o meno) gli strumenti in mano.
"It has been six long years ago, pop-orchestra Acid House Kings released an album. Meanwhile, the members - each in his own way - had time to get married, have children, become his partner and the one with the other. One has lived a very happy family life so is no longer interested to the music scene. The quartet is therefore now a trio."