mercoledì 29 febbraio 2012

Un gioco da ragazzi tra Life and Limb e His Clancyness

Facciamo cominciare oggi il conto alla rovescia per una nuova uscita a nome His Clancyness, alter ego musicale di Jonathan Clancy degli A Classic Education. Grazie al lavoro elegante di Secret Furry Hole, l'etichetta mossa dalle menti di Tommaso Belletti e Jukka Reverberi, il 19 Marzo avremo il vinile di Always Mist Revisited: una raccolta comprensiva di brani scritti dal musicista italo-canadese dal 2009 ad oggi. L'acquisto del vinile, come si può leggere nel dettaglio, sarà accompagnato da un cd con gli stessi brani e soprattutto da una serie di remix e rivisitazioni delle canzoni regalati da alcuni dei migliori artisti indipendenti sulla piazza (Reverber, Wolther Goes Stranger, Death in plains e altri). Il primo di questa dei remix - state attenti che nei prossimi giorni li vedrete spuntare qua e là - è quello creato dalle mani di Life and Limb, nuovo nom de plume di Andrea Mangia (già Populous) con il quale ho avuto modo di fare una breve chiacchierata che vi consiglio di leggere dopo l'ascolto della sua versione "perduti nello spazio" di Piece Of Cake.




- Ricordo chiaramente, anche con orgoglio e un pizzico di campanilismo, una tua intervista notturna di un tot di anni fa su MTV. A Paola Maugeri che ti chiedeva se fosse vera la leggenda che componessi i tuoi pezzi all'interno del bagno di casa, tu con i rayban scuri calati giù e la massima naturalezza rispondesti che sì, era verissimo perché in quella stanza c'era un'ottima acustica. Quello era Populous però. Ora c'è Life and Limb. Dov'è che hai riposto il primo e chi è il secondo? 
A me il nome Populous non è mai piaciuto. Erano anni che volevo sostituirlo. Il fatto poi che Mike McGuire (Short Stories, il mio socio newyorkese) ad un certo punto sia diventato partner fisso nel processo creativo mi ha fatto finalmente prendere la decisione di cambiarlo. Sia io che lui eravamo in cerca di un nome che accomunasse due realtà così distanti geograficamente quanto vicine artisticamente. Life and Limb oltre ad essere un pezzo dei Fugazi (uno dei nostri gruppi preferiti di sempre) è anche un modo di dire americano che sta per "ogni cosa". Il disco che abbiamo appena finito in pratica è la prosecuzione di Drawn in basic, l'album uscito su Morr Music nel 2008. Sono passati diversi anni e diverse cose (belle e brutte) sono accadute. Per ritornare alla tua domanda: il nome è diverso, ma il bagno è sempre quello. I nostri programmi futuri sono ancora nebulosi. Posso solo dirti che in primavera pubblicheremo il disco in Giappone per Rallye Label, l'etichetta che tra gli altri si occupa di pubblicare in Oriente i lavori di Whitest Boy Alive, Au Revoir Simone, Chad Valley ed altri. Il resto è tutto un work in progress. Ma qualcosa sta per accadere anche qui in Italia/Europa.

- Come ci sei finito dentro a remixare Piece Of Cake? Cosa hai pensato un attimo dopo aver ascoltato la versione originale di His Clancyness?
Jukka Reverberi mi ha passato il disco di His Clancyness dicendomi "ascoltalo e se trovi qualcosa che ti piacerebbe remixare fammi sapere". Ad un certo punto ho sentito questa ballata molto à la Bradford Cox e ho subito pensato "eccola, è lei... ed è anche senza beat!".

- Nonostante il tuo nome negli anni sia stato affiancato a una delle etichette di elettronica più conosciute nel mondo, la Morr Music di Berlino, tu sei rimasto a vivere in Puglia. E' cambiato qualcosa nel tempo? Come si vive oggi da musicisti "diversamente pop" da quelle parti?
Con questa domanda mi stai facendo incupire, sappilo. Vivere oggi di ciò che gente come me e te pensa sia bello è veramente difficile, figuriamoci se sei in Puglia! Qui c'è gente che negli ultimi anni ha avuto in mano un sacco di soldi da destinare alla cultura e che invece li ha investiti/bruciati nell'industria del tamburello. Hanno messo su un impero che ha avuto come unico pregio quello di far passare per "cool" meccanismi perfettamente mafiosi. Orrore!

- Come spiegheresti il suono di Life and Limb a una delle nostre nonnine salentine?
Non so perché ma mi è venuto in mente quel film di qualche tempo fa con la nonnina inglese che per vivere spacciava erba. Ecco, la farei fumare prima di partire con le definizioni da giornalista di Wire che non sa più cosa inventarsi per spiegare un sound. Ad ogni modo io e Mike avevamo trovato una definizione molto valida: post space-age music.

martedì 28 febbraio 2012

The Smiths ♥ Lana Del Rey

Più che versus è puro love. C'è Morrissey che accompagnato dagli Smiths in toto porge gladioli e consola la povera Lana. Video Game, il miglior brano del fenomeno pop più odiato del momento (com)bacia benissimo (con) This Charming Man, solo uno delle decine di capolavori del fenomeno pop più osannato di sempre. 
Come potete ascoltare, l'amore e il mashup trionfano sempre. 

giovedì 23 febbraio 2012

Un classico per stanotte

Stasera non credo mi importi troppo di chi suona in città o di sapere quale è il trend topic a cui contribuire, non trovo sensato appuntarmi nessun nuovo genere musicale coniato in mattinata negli uffici di pitchfork e mi perplime pure la familiare quantità di roba che offre il feed reader ma che non voglio leggere. Stasera non trovo nulla di più rassicurante da fare che ascoltare a ripetizione la nuova piccola canzone che Horrible Present dalle luci della sua luna di Londra ci ha lasciato ieri nel silenzio della notte, mentre tutti dormivamo. Classics At Night è la mia personale "best new track" e pare che da qui cominci la primavera.

mercoledì 22 febbraio 2012

Le pagine gialle alla voce Lucksmiths


Con affetto. Che diavolo ci fa Tali White dei Lucksmiths nelle pubblicità della Pagine Gialle australiane? Ok, sono in realtà degli ottimi video istruttivi per gli utenti su come usare le pagine gialle, e ok, il faccione scolpito e la dizione perfetta del cantante e batterista bucano lo schermo, ma il succo non cambia: Tali non è quello il tuo posto! Preparatevi a vedere il video più brutto di sempre della band indiepop che ci manca più di ogni altra.

venerdì 17 febbraio 2012

The blazing roads of an ace band

Poco tempo in queste ore persino per segnalare una bella cosa che mi vede coinvolto. E' uscito ieri sul blog No Fear Of Pop e oggi sulle pagine del Post.it un mini documentario sugli A Classic Education, una chiacchierata fatta la sera del realease party di presentazione del nuovo album, nel relax del cortile del Covo. E' la band che si racconta sulla voglia di fuga, la vita da gang sempre on the road e l'inseguimento del proprio sogno. Lo fa con gli occhi incantati di chi è ancora nel mezzo di un lungo viaggio e si ferma un attimo a guardare cosa ha lasciato dietro e ciò che ha intorno. Come sempre grazie al magnifico lavoro della camera di Pietro Borzì di Less Tv.



E' invece di qualche ora fa, proprio mentre gli ACE stano per salire ad Atlanta sul primo di un infinito numero di palchi americani, il nuovo video realizzato dall'Opificio Ciclope di Forever Boy. Le valli di Comacchio fanno da sfondo a una giornata vissuta da gang in un anno imprecisato. Dopotutto, per un vero forever boy, una moto, gli amici, una ragazza e le sbronze, durano per sempre.

mercoledì 15 febbraio 2012

Your post-V-Day song

Dopo l'ottimismo di ieri alla realtà dei cuori infranti ci riporta Katy Goodman delle Vivian Girls. Break My Heart implora la rossa più citata su queste pagine, nel secondo singolo che anticipa il nuovo album della sua band personale La Sera. Un brano veloce e indolore dalle influenze indiepop c-86 più dichiarate che mai. Sees The Light uscirà a Marzo proprio quando La Sera dividerà il palco del Sol di Santa Fe insieme dei régaz italiani che conosciamo molto bene.

La Sera - Break My Heart

martedì 14 febbraio 2012

Your V-Day song

Oggi l'unica cosa a tema V-Day che trovo sensato postare è questo nuovo brano degli Young Prisms. Credo di averli presentati per la prima volta in radio una sera che ero ospite da Enzo. In quella puntata dell'autunno 2010 tra risate e brindisi liquidammo la band di San Francisco come brava e interessante ma poco portatrice di novità vista la messe di shoegaze a basso costo che veniva fuori in quei mesi. Insomma nemmeno i famosi due cents vi puntammo. E puntualmente siamo stati smentiti: dopo un primo buon disco, i californiani replicano, sempre su Kanine, con In Between.
Four Hours (Away) è una ballatona che respira un'aria quasi ripulita dal riverbero shoegaze a cui ci hanno abituato gli Young Prisms. La vedrei benissimo chiudere una pista da ballo dove le Dum Dum Girls hanno abbracciato i My Bloody Valentine per tutta la sera. Che siate in compagnia o meno, vi addolcirà la notte.

lunedì 13 febbraio 2012

Future hipsters

[via]
Se questi siamo noi, la generazione Y, tra cinquant'anni, be', giuro che non appena spammo questo post anche sul tumblr e gli altri social network spengo l'internet.

giovedì 9 febbraio 2012

Black Tambourine! Reunion! Foundrasing!


La notizia è di quelle che ti fanno saltare sulla sedia e devi trattenerti dal lanciare un urletto se la stai leggendo in luogo pubblico: i Black Tambourine si riformano e annunciano un nuovo disco. Ora con calma, riformulo: i Black Tambourine suonano dal vivo dopo venti anni di inattività per una manciata di concerti tra Washington e New York, registrano quattro cover dei Ramones (un EP in vinile dal titolo OneTwoThreeFour) e la pubblicano con Slumberland, l'etichetta che li aveva lanciati nel 1990. Tra l'annunciare, registrare e andare in tour, nell'anno di grazia 2012, c'è di mezzo un Kickstarter. La breaking news la leggiamo proprio dalla pagina della piattaforma dove la band twee pop americana (per la quale per una volta non mi sentirei ridicolo a utilizzare il temine seminale) chiede un aiuto economico ai fan per realizzare il progetto. I regali in cambio delle donazioni sono succulenti, soprattutto se abiti nella east coast degli Stati Uniti. La butto lì: se fossimo tutti un po' generosi potrebbero tirare su abbastanza entusiasmo e dollari da registrare nuove canzoni e fare un tour mondiale! Dai, dopotutto anche l'idea della loro reunion fino a poche ore fa non era che un impronunciabile sogno.

mercoledì 8 febbraio 2012

La favola di Phèdre

Hercules and Love Affaire e of Montreal si incontrano in Germania ad una festa organizzata dalla K Records. Si conoscono, si piacciono, s'innamorano e scrivono un album con strumenti di fortuna trovati a Mauerpark, nell'immenso mercato all'aperto di Berlino, su una bancarella gestita da Ariel Pink. Poco prima della fine delle registrazioni (per le quali Ariel si era proposto, incontrando il consenso dei musicisti, come produttore) una tempesta si abbatte sulla loro sala e i nastri vengono risucchiati in un vortice che lambisce poi altre città tedesche. Le due band tornano in America senza avere nulla in mano, con nel cuore la sola consolazione di aver condiviso un travolgente amore e di aver scritto una magnifica canzone dal titolo In Decay. Giorni dopo, i nastri vengono trovati da tre ragazzi all'interno di una grotta nella periferia di Monaco. L'integrità della celluloide è completamente compromessa, ora si intuiscono appena dei suoni gracchianti e le voci, il cantato, sono del tutto scomparsi. I tre amanti, una ragazza e due ragazzi, per paura di altri disastri naturali rimangono in quell'antro per giorni: vogliono restituire al nastro, secondo la loro immaginazione, ciò che aveva perso. Vivono dei giorni felici, inventando delle nuove melodie e aggiungendo le loro voci, con l'aiuto di due computer. A loro modo, ce la fanno. Nasce così un nuovo disco che vedrà la luce il giorno di San Valentino e che da oggi si può ascoltare per intero qui.





martedì 7 febbraio 2012

Your love gets me through the day



Eccoli finalmente, belli come il sole, i Twerps nel video di Through The Day, singolo contenuto nel loro folgorante album d'esordio di cui avevo scritto estasiato mesi fa. Per capire su che binari sono lanciati i quattro australiani basterebbe solo leggere con quali band gireranno in tour per gli Stati Uniti (cfr. Ducktails, Real Estate e Girls) ma soprattutto prendere atto del fatto che anche Jessica Alba tifa per loro.

giovedì 2 febbraio 2012

The evolution of music online



Questo è un servizio realizzato da Offbook sullo stato dell'arte della musica online. A dire la propria ci sono alcuni dei responsabili di webzine e grosse piattaforme dove le novità musicali vengono diffuse ogni giorno prima e meglio, siti frequentatissimi dagli affamati di ultime sensazioni, riferimenti indispensabili per gli addetti ai lavori, punti di partenza o arrivo (dipende dalla fortuna e dalle ambizioni di ciascuno) per la maggior parte delle band indipendenti in cerca di promozione.
Non viene fuori un vero approfondimento né un confronto tra gli autorevoli intervistati, il name dropping è di un certo peso però, ci sono il cofondatore di FaderLabel, il caporedattore di Pitchfork, il responsabile creativo di Vimeo e il creatore di Hype Machine. E tutti dicono all'unisono: C'è tanta musica lì fuori, eh! Ma perché preoccuparvi? Vi selezioniamo noi la migliore! Follow us!

mercoledì 1 febbraio 2012

Wolther goes italian (and stranger again)

Cade sporca di neve sulle nostre testre questa SOMEtimes, nuovo brano di Wolther Goes Stranger, rifugio musicale alternativo di Luca Mazzieri, già chitarra charme negli A Classic Education. Wolther è una creatura a quattro zampe, un cucciolo di cane che ha preso vita cinque anni or sono tra le montagne dell'appennino modenese. Tenuto al caldo tra le braccia del Mazz e di Massimo "Colla" Colucci, ora è accudito nottetempo anche dalla voce soffice di Linda Brusiani.
Così come la taglia del font nel titolo, il brano si divide in una metà dove sorprende la scommessa di un testo in italiano. Per rotondità e malizia mi ricorda certe cose dei Garbo più sprofondate nei nostri anni 80, e non mi dispiace affatto. Infine ritorna l'inglese e il pop scuro si mescola al rumore del trapano, marchio di fabbrica dello sperimentalismo dance di Wgs. Qui il cuore del cagnolino riprende ad abbaiare forte le sillabe Xiu Xiu.


SOMEtimes, in anteprima sulle pagine dell'ottimo Blitz R, è solo un'istantanea di quello che Wolther sarà tra poco, quando, passato il freddo, pubblicherà l'EP A lovely Boy.