mercoledì 29 giugno 2011

Teenage kicks in digital ages



"OK, take a step back and try to recall your own generational transgressions. Youth culture, superficially dominated by musical tastes, slang, fashion and objectionable hairstyles, is nothing but an artefact of growing up."

"Psychologically, "youth culture" is the outcome of the process that kids, navigating the tortured period of adolescence, go through as they seek a community that's distinct from that which has come before. It is a period rich in self-expression, catalysed by the negotiation of social boundaries."

"We are at a period in which our societies are coming to grips with the new technology. In many ways, we are experiencing a technological adolescence ourselves. Part of the process is watching how people who have never experienced anything else push the boundaries. The kids and their youth culture, constrained by our fundamental social and psychological processes, are our canaries in the digital coalmine."
(Aleks Krotoski, Guardian.co.uk)

Il titolo speravo citasse in maniera velata Teenage Kicks degli Undertones, la canzone perfetta secondo John Peel che la elesse a sua preferita di sempre. In realtà l'unico riferimento musicale nell'articolo è al look piratesco di Adam Ant, il padre di tutti i Johnny Depp. Tuttavia l'analisi sul ruolo cruciale che gli adolescenti avrebbero nell'"era digitale" è interessante e si potrebbe riassumere in una immagine: gli strumenti per accendere la scintilla cambiano con lo scorrere delle generazioni di teenagers, le dinamiche sociali da questa innescate rimangono le stesse. Altri spunti, come il film basato sull'opera di Jon Savage Teenage,  si trovano sviluppati sul blog della giornalista Aleks Krotoski.

martedì 28 giugno 2011

A Classic Education @Glue, Firenze


Tra tour americano, mega festival europeo e prossima data di supporto agli Arcade Fire, stasera gli A Classic Education fanno sosta sull'Arno. Ospiti di Oltre Le Gambe, la serata musicale del Glue, i bolognesi avranno l'onore di suonare le ultime note sul palco dell'attivissimo club fiorentino che chiude con oggi la sua prima fortunata stagione. Io, a seguire il live, sono a mettere un po' di dischi e ricordarmi come si brinda alla maniera toscana, come ai vecchi tempi. Si preannuncia gran festa. Come and say hi, direbbe Jonathan. Io, bomba, direi.

>> evento FB
>> A Classic Education bandcamp

lunedì 27 giugno 2011

Scenes From The Suburbs, ora!


In previsione di essere travolti tra pochi giorni dai due live degli Arcade Fire a Milano e nella bellissima cornice del centro storico di Lucca affiancati sul palco dai nostri A Classic Education, vi consiglio di eludere l'attesa guardando Scenes From The Suburbs, il corto di mezzora diretto da Spike Jonze indissolubilmente legato e ispirato all'ultimo album della band canadese.
Il cortometraggio, in streaming gratuito da oggi e per un tempo limitato, è offerto da Mubi.

Charming Professor Morrissey

Chiarissimo Professor Moz, non andare in pensione, hai ancora degli alunni.



A parte l'arrangiamento "My Sharona" e una camicia da malavita messicana da far rimpiangere il celebre stitch to wear, la performance di This Charming Man, di Morrissey, a Glastonbury, nel 2011, ai tempi di YouTube, mi pare inossidabile, monolitica. L'equivalente nel pop dell'affollatissima lezione universitaria tenuta dall'anziano illustre docente, famoso per la sua eccentricità oltre che per l'irrealizzabile curriculum. Charming prof, per così dire. Primario di reparto, titolare di cattedra, barone oltre i limiti del pensionamento, le cui rare lezioni, una vera fortuna frequentare, resistendo all'avvento del powerpoint sono rimaste al pennarello bicolore su fogli lucidi risalenti agli anni ottanta; lezioni chiare, brevi, esposte con linguaggio forbito, che non di rado imprimono la carriera agli studenti, facendoli innamorare della materia fino eleggerla a preferita. La materia? Il pop.

(♫) The Smiths vs Jackson 5 - This Charming Jackson

Il fumetto de I Cani


I Cani - Hipsteria

mercoledì 22 giugno 2011

Razika, il tempo delle mele in levare


Innamorarsi di una canzone tra le centomila che si sfiorano ogni giorno, suonata da una band di liceali scandinave, non è proprio sinonimo di novità da queste parti. Le Razika sono quattro diciannovenni cresciute insieme e tenute a bada fin dall'infanzia dai dischi dei loro genitori, degli alternativi per nulla inclini -a giudicare dalle influenze esibite dalle figlie- alla tradizione nazional metallara norvegese.
Vengono da Bergen (guarda un po') e suonano pop al tempo di ska come se fosse l'unica soluzione al lungo buio dei loro luoghi. In realtà le Razika hanno nelle braccia il ritmo a singhiozzi del vecchio ska-pop delle origini, degli Specials, l'arruffata irruenza post-punk delle Slits e le fresche melodie indiepop codificate per tutti dal C86. Ribellione e romanticismo come solo a quell'età riesci a concepire a voce alta, che a tratti trema. Persino i brani in norvegese ti danno lo spintone. Succede spesso che dopo che hanno suonato le buttino fuori dai locali, "Why we have to wait so long/People say we’re far too young" cantano nella cover sixties dei Pussycats;"So let me share my youth tonight together with you" (Youth) come se essere giovani fosse il gioco più facile da fare al mondo, ma poi così difficile da tenere in piedi, "You break my dreams, I wanna live in yours" (Taste My Dream).
Qui un assaggio del disco che s'intitola Program 91 (il loro anno di nascita) ed è uscito per Small Town Supersound. Qualcuno ora le porti in giro per il mondo.

 Taste My Dream by Razika
 Nytt Paa Nytt by Razika
 Vondt I Hjertet by Razika

martedì 21 giugno 2011

River Fever 2011

Giusto un anno fa girò un'email carbonara con la lista delle band coinvolte e delle strambe indicazioni per arrivare in un posto nella segreta natura modenese, talmente sperduto che per trovarlo a una certa altezza dovevi azzerare il contachilometri, proseguire per tot metri, poi fermarti, girarti lentamente lasciandoti il sole sulla destra e puff, davanti compariva il fazzoletto di fiume prosciugato che stava ospitando il River Fever.


Grazie alla fantasia e l'organizzazione dei padroni di casa, i Wolther Goes Stranger, Luca Mazzieri e Massimo "Colla" Colucci, l'anno scorso è stato memorabile. Concerti, dj set, barbecue, birrette a raffreddarsi in acqua e bagni nel fiume. Anche quest'anno sarà illegal beach party, conferma Luca, secret location raggiungibile solo previa email, totalmente diy, wild and bring your own food and beverage! Giusto per stare insieme in mezzo alla natura, fare il bagno, prendere il sole e fare una grigliata portandoci dietro un po' la nostra musica. Per ora non si dice altro, guardate i trailer per maggiori info e tenete d'occhio la mailbox, che non vi arrivi per magia una misteriosa mappa uno di questi giorni.

venerdì 17 giugno 2011

The first of all those summer parties

left you with an empty stare*


E via al Bolognetti On The Rocks! Il calendario estivo fitto di concerti, dj set e drink sotto il cielo di Bologna, curato dal Locomotiv Club, il Covo e l'Osteria Dell'Orsa, parte stasera con il RCDC Summer Party.
Radio Città del Capo e tutti i suoi dj avranno il piacere di tagliare il nastro(ne) di inaugurazione della prima di tutte le feste estive in città.

giovedì 16 giugno 2011

Le rockstars di Fausto Gilberti


Grazie alla segnalazione della cara Ester Grossi ho acquistato dopo appena un veloce sguardo alle sue tavole, Rockstars, albo disegnato dedicato ai protagonisti della musica rock, quelli scoperti e amati nel corso della formazione musicale dell'autore dell'opera, il pittore Fausto Gilberti. Le Rockstars di Fausto sono degli omini accomunati da silhouette esili come spighe di grano, mani affusolate come rami spogli e occhi rotondi come pesche mature. Le icone del pop e rock dagli anni sessanta ai giorni nostri sono tutte ben caratterizzate, distinguibili da curiosi particolari da scovare nei loro spigoli, filtrate dall'immaginazione a inchiostro di china e matita del loro creatore. Fausto Gilberti è stato ospite a La Belle Epop in radio e nell'intervista che potete ascoltare qui sotto ci racconta in lungo e in largo della sua opera.

 Intervista a Fausto Gilberti - La Belle Epop - 28 maggio 2011

Compra Rockstars
Guarda le tavole

Le t-shirt hipster indie hardcore punk electro-pop


I Cani (nuova pagina fb)
(via)

giovedì 9 giugno 2011

Un album sorprendente che non ascolterò mai più

[artwork by maciste]

è tutto molto provinciale. e sorprendente. del resto.

c'è chi sul bandwagon è salito in tempo quando era vuoto. sono quelli che il sorprendente album parla di me, anzi, quelli che ODDIO-ci-siamo-noi-le-nostre-vite! voi chi? noi, che ne sai, noi ci vediamo ogni sera al muretto. e quindi devo ascoltare il sorprendente album con ammirazione per le vostre vite che sono fiche e sono solo vostre e sono dentro queste canzoni che stanno spopolando? sì guarda è molto imbarazzante e divertente, non puoi capire. no aspetta un po’ capisco, anche la mia vita è un po' così, solo che il muretto non si chiama circolo, al banco del merluzzo fritto in pastella e patatine la fila non è così lunga e bon la serata bene o male si scrocca facile.

dai posso salire pure io sul bandwagon? posso dire che ci sono dentro un po' io? no perché sai io non sono dell'89, il macbook ce l'ho ma non è pro, e vabe', non sono cresciuto all'ombra der pupone. posso ascoltarlo? posso dire che il sorprendente album è grande e non ha provincia, posso dire che si estende a perdita d'occhio, tipo l'impero romano, dall'alba al tramonto? volesse quel cielo che non ha voluto così bene poi all'impero romano, possa vincere ogni classifica il sorprendente album, sbancare sanremo, occupare la homepage di pitchfork, arrivare a mia nonna, stanziare nella colonnina infame di repubblica. tipo domani, tipo ora! dai, allora posso?

c'è anche chi sul bandwagon non è riuscito a salire. il sorprendente album sarebbe anche ottimo, lo sanno a memoria certo ma non credevano che sarebbe partito in quarta 'sto bandwagon. e ora che sfreccia scortato dai caroselli così pieno e caciarone, dicono che tanto si sta scomodi e abbassano il volume e ci parlano sopra anzi non lo ascoltano più il sorprendente album. sì dai è tutto uguale il sorprendente album, costruito di cesello contando i like del giorno prima, scritto a tavolino in una notte premendo F4, oh pare che con delle carte di credito aperte a posta l’etichetta s'è comprata  su itunes vagonate di brani del sorprendente album per pompare le vendite e farlo salire in cima alla classifica, il sorprendente album.

e poi c'è chi del bandwagon manco ne sa. mica tutti i ventenni sono appassionati di postpunk o vivono all’interno di uno status di facebook perennemente in posa per una foto che non verrà mai stampata, non tutti raggiungono il fish‘n’chips come zenit culturale della settimana e praticano il salto da american apparel come unica attività fisica alternativa a angry birds. il sorprendente album non è solo tuo e dei tuoi compagni di bandwagon sai, il sorprendente album è di tutti, non è su tutti ma parla a tutti, il sorprendente album.

Il sorprendente album lo ascolti qui, lo compri qui, lo guardi qui, lo tocchi qui, lo [l]odi qui.

DISCLAIMER: La vignetta in collaborazione con Maciste, i personaggi, i luoghi, le citazioni e ogni riferimento alla realtà sono frutto puramente casuale della deprivazione acuta di sonno che ha afflitto l'immaginazione degli autori.

lunedì 6 giugno 2011

Let's Twist Again


Correggetemi se sbaglio quando affermo che questo è l'anno delle coppie tra la quinta e la ventisettesima strada dell'indie-qualcosa. Bodies Of Water, da Los Angeles, appena sposati, scrivono e autoproducono - protetti dalla Secretly Canadian - un disco con dentro Spector, gli Arcade Fire, il gospel e diverse altre tradizioni americane. In Twist Again tutto è ben soppesato, in un limbo di tetro folk da sguardi torvi e pop da eterni sorrisi rassicuranti.

(♫) Bodies Of Water - Triplets
(♫) Bodies Of Water - Like A Stranger