martedì 20 aprile 2010

Brillanti canadesi

(photo by Gilulia Mazza)

Il canadese John O’Regan è l'unico componente della sua band, Diamond Rings, un pop act che oltre allo smalto, il trucco di Bowie e i leggins è fondato su una voce calma e bassa di natura, una chitarra di seconda mano, un laptop in prestito e una tastiera rubata. L'immaginario è molto charming pop asessuato anni 80, la leggiadria e stazza sono quelle del primo Morrissey (guardate la copertina del 7'' di Wait & See pubblicato per la tedesca Tomlab). Per ora due singoli e una cover (On Fire dei Sebadoh, qui live al SXSW) in cui al primo ascolto sei già dentro e come tutte le buone ricette pop ne vuoi ancora e oltre, grazie anche ai video che li accompagnano.
Se potessi consiglierei di scegliersi come nume tutelare Owen Pallet e non Patrick Wolf. Vedremo quale sarà il suo indirizzo quando nella seconda parte dell'anno uscirà il disco Special Affections.
Per ora non proviamo nemmeno a chiederci perché questa volta ci entusiasmiamo per un ragazzino che canta frasi come "cause in the winter weather I'll lend you my warmest sweater, I would not want you to get cold, no-oh oh" indossando quel tipo di calzamaglia che su Vice andrebbe per direttissima tra i DON'Ts. Sarà perché ha su anche la canotta da basket dei poveri estinti Seattle Sonics?

(♫) Diamond Rings - All Yr Songs
(♫) Diamond Rings - Wait & See

sabato 17 aprile 2010

Altro Oggi Exfila Firenze

E' quello che mi chiese Massi mentre citavo confusamente alcune parole di Passato.
Ricordo poco lucidamente e potrebbe non essere accaduto che in una notte di viaggio di ritorno dalla Spagna, nel marasma di una grossa emicrania da mancanza di sonno protratta per giorni vennero fuori gli Altro. Si decise con pochi cenni che i loro versi che stavano affollando i cervelli in panne in quel momento, entro la fine della stagione sarebbero stati suonati all'Exfila, un po' casa nostra.

Per dire che stasera gli Altro e il loro punk ridotto all'osso, saranno in concerto all'Exfila di Firenze, il club con la radio in mezzo, quella dove ogni settimana va in onda La Belle Epop. Ed è bello pensare che quella che una volta era la fabbrica di matite e colori FILA ospiterà oggi uno degli illustratori più apprezzati della sua generazione, Alessandro Baronciani, fulcro degli Altro e punker di vecchia data. Ad aprire per la band pesarese i pratesi Kill The Nice Guys e in mezzo, prima e dopo, da qualche parte la selezione musicale del sottoscritto.
Ma ci sono gli Altro, i loro testi haiku scarni e genuini, l'estetica candida di mini rivoluzione personale, e solo questo è fondamentale.

(♫) Altro - Passato (video)
(♫) Altro - 31/12 (video)

mercoledì 14 aprile 2010

Ask her out

The Young Friends sono un coppia di sbarbi dell'Arizona troppo acerbi e con le posa sempre pronta per lasciarceli scappare. Loro si definiscono post surf, hanno le chitarre effettate a posta con i ritmi e i coretti giusti per l'handclapping, impossibile non sorridere e pensare ai The Drums in versione analcolica e high school. Sono troppo giovani, si diceva, per prenderci in giro e convincere di originalità ma hanno un singolo che si intitola Make Out Point* e slogan da smemoranda, dunque gli si perdona qualsiasi cosa.

Dopo aver rotto il ghiaccio con un free download per Holiday Records, la net label di Jacob Graham dei Drums appunto, provano ora a trituralo e infilarcelo nel cocktail con Hella, uscita breve a fine mese per Moodgadget. Forse non arriveremo a tenere in mente il loro nome per molto ma i sette brani scorrono via freschi e ammiccanti come i pomeriggi della bella stagione presi di rincorsa e passati a trovare la giusta frase e il coraggio per invitarla a uscire. Qui c'è l'intero streaming dell'album, pochi ascolti più in là l'estate.



(♫) The Young Friends - Make Out Point

martedì 13 aprile 2010

The chapter in pop entitled San Francisco

Provando a ricordare canzoni su San Francisco, così senza Google, mi vengono in mente cose recenti come la b-side dei Girls Life In San Francisco, la commovente (e attualissima) The Chapter In Your Life Entitled San Francisco degli ormai ex Lucksmiths, la carichissima Fake Tale Of San Francisco degli Arctic Monkey degli esordi e San Francisco, saltellante brano del primo disco della peperina svedese Hello Saferide.
Ma qualcuno più enciclopedico di me potrebbe sicuramente metter su facile un mixtape di canzoni dedicate alla città delle colline e della baia.

La spinta allo sforzo di memoria me la dà Mayer Hawthorne che rifà un classico degli anni 50 intitolato I Left My Heart In San Francisco. Come al solito mai troppo restio a giocare e rompere gli stereotipi, il genietto Mayer fa accompagnare il brano da questo video dedicato ai padroni della città, manco a dirlo, gli skaters (sì, di nuovo). Dietro la cover c'è la Stones Throw che per l'ultima data del tour di Hawthorne proprio a SF ha messo in vendita magliette disegnate ad hoc e caricato in una penna USB a forma di cuore (sì, di nuovo) la ballatona che, in linea con le atmosfere dell'ultimo A Strange Arrangement, potrebbe tranquillamente passare per sua.
Ho dubbi però che sia in realtà uno skatepark il luogo dove il dj, cantante soul e produttore americano abbia più precisamente lasciato il suo cuore.



(♫) Mayer Hawthorne - I Left My Heart In San Francisco
(♫) Tony Bennett - I Left My Heart In San Francisco

venerdì 2 aprile 2010

Transformer

E per fortuna ci sono questi due gruppi di giovanotti e ragazzine, Male Bonding più Vivian Girls, che cantano Lou Reed stonati come in gita con la faccia pulita e senza robaccia nelle vene. Tutto questo può non avere nessun senso se non quello di ricordarmi che ogni tanto qualche disco vecchio ma ancora arzillo come quelli che non se ne fanno più si può anche rimettere sul piatto con leggerezza, senza sentirsi in dovere di tirare nessuna somma. Nell'attesa di una giornata perfetta all'aperto di una nuova città.