martedì 10 maggio 2011

I Cani non li fermano quasi mai

Devo ammettere che quando ho ascoltato per la prima volta I Pariolini ho subito pensato ad una gag. Dopotutto si trattava di una richiesta d'amicizia da una pagina senza nessuna coordinata nell'era dello spam su facebook. Il giorno dopo ero lì con mio-fratello-di-diciott'anni a portata di mano e una sua coetanea e ho chiesto loro di ascoltarla. Finita, lui mi ha guardato con la faccia da Che cosa vuoi da me, ha salutato, preso per mano la fidanzatina e infilato l'uscio di casa. 


"Pensavo: se nessuno scrive testi di questo tipo in Italia, forse il problema sono io... e quindi queste canzoni sono proprio delle figuredimmerda, mi vergogno di farle, non ci voglio mettere il nome."

Chi sono I Cani ormai lo sanno tutti. Che poi in verità sono pochi quelli che sanno chi è veramente. Su Soluzioni Semplici c'è la prima intervista e il primo live della nuova Le Coppie. Il video è rigorosamente blurred version, così non li possono fermare.

4 commenti:

Nur ha detto...

Il signor Cani lo conosco da anni, da lunghissimi pomeriggi passati in biblioteca a studiare a qualche banco di distanza, ma mai avrei pensato potesse uscirsene con pezzi così, che ci riducono tutti a uno stereotipo da canzonetta. Non ho ancora ascoltato l'album ma suppongo continui su questa strada, a ritrarre la gente che va la sera al Pigneto e al Fish :) Erano anni, decenni forse, che qualcuno non raccontava Roma come sta facendo lui... Sarei curiosa di sapere che effetto fa a voi, che questa realtà non la conoscete!

DANCELIKESHAQUILLEONEAL ha detto...

Quando ascolto i brani (i quattro usciti per ora) mi sembra sempre di perdermi i dettagli che credo facciano la differenza in questo progetto.
Gg

Giulia Cavaliere ha detto...

Penso che i luoghi citati da I Cani, anche se non tutti noti a chi come la sottoscritta non sta a Roma, ritraggano sì quelle realtà ma siano dei simboli fondamentalmente.
Alla fine una cosa così, scritta su Roma, si potrebbe pure scrivere su Milano, ritrae una bella fetta di tutti noi, di questa generazione, che un po' guardiamo e un po', un bel po', con la vergogna di non ammetterlo, ci siamo dentro.
Le coppie è un pezzo agghiacciante per neorealismo.

Unknown ha detto...

Sono d'accordo con Nur che il teatro di Roma ha una scenografia tutta sua che desta curiosità in chi non lo vive. Ma ora grazie a i Cani...
Come dice Giulia però, che si tratti di Roma, Philadelphia o Bologna, le dinamiche, le pose e le contraddizioni della "scena indie", chiamiamola volgarmente così, siano analoghe. Ecco, magari in provincia di Brindisi ancora no, ma chissà, magari è solo una questione di tempo. :)

ciao,
f.